Se l’oppressione è antica e autentica, l’oppresso non esiste neppure, o non ha più coscienza di esserlo, ma solo esiste, sebbene senza una vera coscienza, l’oppressore, che a volte, per vezzo, simula i modi che sarebbero legittimi della vittima, se ancora esistesse.
Anna Maria Ortese, L’Iguana, 1965