Contributi

Meritato declino

di Alessandro Bolzonello 02 Ottobre 2013

Assisto, inerme, all’arrancare, al procedere dispendioso e inefficiente delle ‘cose’. Molteplici energie profuse, spese inutilmente.

Mi rattrista esercitare la mia abilità nel “dire ciò che si deve dire”, nel tenere a galla “ciò che c’è”, spesso con la sola sensazione di prolungare l’agonia; mi rammarico, soprattutto, di non riuscire ad esprimere “ciò che è” quale presupposto per avviare “ciò che si deve fare”. Mi accontento di “buttare qua e là qualcosa” senza troppa speranza di dare un contributo, di essere utile.

Questo è il tempo che ho incontrato lungo la mia strada; queste sono le capacità che posso mettere in campo – evidentemente insufficienti per incidere. Prendo atto di sterilità e inadeguatezza.

Il contesto politico è emblematico: assistiamo inermi, infatti, all’ennesima tensione istituzionale.

Al di là di ogni appartenenza e dell’inevitabile partigianeria politica (perché – bisogna ricordarlo – non tutti sono uguali!), prevale il rammarico e la rabbia del veder profondere risorse ed energie, anche qualificate, senza sbocco, senza produzione di valore.

L’urgenza è chiara; la strada da percorrere è definita; ma si rimane bloccati e, quando va abene, si arranca faticosamente.

Le parti coinvolte rimangono impantanate nel loro necessario comporsi, tra di loro ma anche al loro interno. Tutti bloccati. Possiamo lamentarci che siamo stanchi delle vicende del signor B., ma siamo noi che l’abbiamo lasciato a quel posto; possiamo lamentarci delle interminabili diatribe interne del PD, ma siamo sempre noi ad aver scelto quegli attori; lo stesso vale per il M5S che, forte del nostro consenso, si limita ad assistere all’immobilismo senza assumere alcun impegno.

E noi qui come loro, inermi; perché di fatto non ci ribelliamo. Il declino è la meritata conseguenza.

La contaminazione pervade tutto: ogni istituzione, economica o sociale. Saltati gli schemi, espliciti e impliciti, l’entropia travolge tutto e tutti: le energie sono distratte e consumate dal provare a stare in piedi, dal difendere la posizione acquisita e non dal perseguire il ‘necessario’, l’‘auspicato’.

Attendo tempi nuovi, condizioni più favorevoli.

Pubblicato su Invito a … 

Foto: The Sterile State of Salento

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Economista e psicosocioanalista. Si occupa di personale in una azienda informatica. Cultore dell’essere umano e delle sue vicende. Ha avuto la possibilità di aprire naso, occhi ed orecchi di fronte alla vita, ancor più in un contesto, quello attuale, in piena mutazione, con-fusione, dove alla degenerazione si intreccia la rigenerazione, alla barbarie la genialità. Fin dove può, prova a 'tenere dentro' tutto quello che c'è, con la convinzione che l'esistenza di una 'cosa' oppure di un 'fenomeno' non sia mai un caso. Ritiene questa posizione liberante: elimina la categoria dell' 'assurdo', del 'non senso' ed apre al 'possibile', al 'nuovo'.

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