Non i soliti canti di Natale, ma alcune opere vocali che aiutano a riflettere.
Stiamo vivendo in un momento strano, con una evidente prevalenza di chi spinge verso la polarizzazione e la contrapposizione, almeno a livello politico, e l’arrivo di un Papa riformatore e illuminato che si alza come unica voce di speranza e di dialogo. Un Papa che, come dice Benigni, sta facendo uno sforzo immenso, quello di spingere la Chiesa verso il Cristianesimo, quello vero, quello della compassione e del dialogo, dell’ascolto e dell’accettazione di chi è emarginato, un Cristianesimo più vicino alla gente, soprattutto alla gente che soffre.
Ora, qualunque sia la vostra religione, che siate credenti o meno, l’ascolto, l’accettazione e il dialogo sono l’unico antidoto al razzismo, all’opportunismo, all’indifferenza che sta portando l’uomo a non rispettare più il proprio pianeta e il proprio simile.
Vi propongo alcuni spunti di ascolto e riflessione che forse possono aiutare a condividere, se non altro, almeno la bellezza e la speranza.
Iniziamo con l’Alleluja di Händel, uno dei capolavori senza tempo che ognuno dovrebbe ascoltare almeno una volta nella propria vita.
Torniamo poi indietro nei secoli fino al 1630, probabile data di composizione del Miserere a 9 voci di Gregorio Allegri, uno dei pezzi vocali più belli mai scritti, qui nella versione storica dei Tallis Scholars risalente al 1980.
Vi propongo per ultimo un pezzo contemporaneo di John Rutter, Lament for Jerusalem, tratto dall’opera Visions edita nel 2016 e entrata di prepotenza nell’elenco dei miei dischi preferiti. (Nel pezzo che ascoltiamo non c’è parte vocale, ma nei rimanenti brani il violino dialoga con il coro: presentazione di Visions )
Buon ascolto e buone feste