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Bugiardino, la più italiana delle parole italiane

di Damiano Ceccarelli 04 Febbraio 2019

Qualche tempo fa stavo parlando con un’amica canadese, che vive ormai da anni in Italia, delle cose più tipicamente “italiane”. Trovo sempre affascinante capire come appare la nostra cultura, i nostri usi, la nostra normalità ad un osservatore un po’ più esterno (un esempio grandioso a proposito della cervicale lo trovate qui: https://www.bbc.com/news/magazine-15987082).

E così, mentre discutevamo di quali fossero le parole “più italiane di tutte”, quelle parole che aldilà del loro significato possono rappresentare una perfetta sintesi del nostro paese, a un certo punto ho avuto l’illuminazione: la parola più italiana di tutte è “bugiardino”.

Si, il placido foglietto spiegazzato che si trova dentro tutti i farmaci. Ma perché proprio il bugiardino sarebbe in grado di rappresentare meglio l’Italia rispetto a commedia, Colosseo, pizza, pasta, mandolino? Per prima cosa bugiardino è una parola non ufficiale diventata ufficiale. Ed esiste forse un processo più italiano di questo? Dalle mie ricerche un po’ naive su Google sembra derivare dal tedesco bosartig, con accezione di “maligno”. Al tempo stesso, la parola bugiardino nasce per rimpiazzare un termine pomposissimo, oscuro e pretenzioso come “foglietto illustrativo”. E nel fare questo dimostra la nostra attenzione maniacale alla forma, alla “bella figura”. Dimostra anche quanto ci piaccia darci un tono di importanza con una burocrazia e un’affettazione a cui non crediamo neanche noi, essendo poi i più bravi del mondo a trovare una pratica scappatoia ai nostri stessi legacci. Non ufficiale, ma funzionale.

In secondo luogo è una parola che manifesta l’implicita insofferenza verso il potere, verso l’ordine costituito, verso l’autorevolezza. Il bugiardino è bugiardo perché è maligno nel nasconderci la verità, nel mentire per chissà quale interesse, complotto, connivenza. Il bugiardino viene da un’elite medico-sanitaria che non piace, da cui diffidare.

E qui si arriva alla chiusura del cerchio, al vero motivo per il quale bugiardino è veramente il termine più rappresentativo della lingua italiana: sarà pure un bugiardo, un maligno, un inaffidabile mascalzone…ma lo usiamo lo stesso.

C’è una grande ironia nel termine e una grande condiscendenza. Sarà pure un bugiardo ma in fondo non ce ne frega niente. Lo sappiamo, lo viviamo con insofferenza, lo prendiamo in giro…ma alla fine ce lo teniamo così com’è, alziamo le spalle e passiamo oltre.

(pubblicato originariamente su Medium.com)

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Sono specializzato in Knowledge Management, e mi interesso in particolare agli impatti del web sulle organizzazioni. Dopo aver lavorato nella direzione ICT di una grande multinazionale, occupandomi di architetture applicative, collaboration e Knowledge Management, sono adesso User Interaction Designer e Product Owner del catalogo web di una realtà italiana fortemente orientata all'innovazione. Tengo un blog su temi legati al web e al Knowledge Managament (http://www.damianoceccarelli.net). Altre informazioni su ciò che faccio le potete trovare sul mio profilo Linkedin: http://it.linkedin.com/in/damianoceccarelli

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