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La macellaia felice e la motivazione del personale

di Luca Frediani 28 Settembre 2018

Oggi sono uscito dal lavoro e sono passato davanti ad una macelleria. Ho pensato che, essendo venerdì, dopo una settimana particolarmente impegnativa dal punto di vista mentale, mi meritavo una cenetta a base di bistecca e vino rosso (un ottimo nebbiolo di cui ho ingenti scorte in cantina).

Mi fermo davanti al negozio, entro e comincio ad ispezionare il bancone. Quando viene il mio turno, l’anziana proprietaria mi rivolge un sorriso di circostanza. Io mi fingo esperto e scruto al di là del vetro. Indico dei salami, della bresaola. La signora impacchetta tutto con un’ agilità sorprendente per la sua età.

«Le serve altro?»
«Delle fettine.»
«Ci sono queste.» La signora mi indica due pezzettoni di carne da cui avrebbe ricavato le fettine. Noto che sono due tagli diversi, molto simili tra loro, ma diversi. Mi abbasso per guardare meglio. Uno sembra più rosso, l’altro sembra più magro. In realtà non ho idea di cosa sto facendo. Indico un punto nel mezzo fra i due.
«Che differenza c’è?»
«Eh, sono diversi.»
«Signora, io mi fido. Mi dica lei.»
La macellaia sorride, brandisce un coltellaccio, lo agita felicemente.
«Ah! Finalmente qualcuno che chiede.»
«Signora, ad ognuno il suo mestiere. Per la carne io mi fido del macellaio.»
«Oh, bravo! Diglielo tu a quelle che vengono e vogliono insegnarmi come si fa.»
La macellaia si pulisce la mani sul grembiule insanguinato e afferra uno dei due pezzettoni di carne. Mi guarda dritto negli occhi.
«Questo è più buono.»
«Se me lo dice lei, sono tranquillo.»
La signora taglia, col sorriso sulle labbra, due fette di carne, le guarda come due figli, sorride, le culla e le pone con delicatezza dentro la carta. Le appoggia lentamente sulla bilancia che segna 10 euro e 90. Preme qualche pulsante e il totale si arrotonda a 10. Ripone tutto insieme al salame e alla bresaola.
«Sono 21 e 60… giovanotto, facciamo 20.»
Porgo i 20 euro. «Grazie.»

La signora aveva ragione: la carne era ottima. Io ho fatto un bella cena, pagato un po’ meno e bevuto del gran vino (questo è merito mio, però).
Ci voleva, dopo questa settimana. E queste cose dovrebbero capitare a chi mi ha fatto passare una settimana per cui ho avuto bisogno di una bottiglia di vino per riprendermi.

Bastava dare fiducia, una pacca sulla spalla, un po’ di responsabilità. Le persone che ci tengono al proprio lavoro rendono molto di più con una piccola gratifica. E qui non si parla di soldi, è sufficiente far sorridere una persona, dirle che è importante la sua competenza e che ci si fida di lei per ottenere ben più del risultato richiesto.

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Informatico convertito al settore lapideo e con la passione per la Cina e il vino. Ogni tanto scrive un po' di roba su www.lucafrediani.info

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