Caro Frediani,
non sono mai stato in Cina, solo nei paesi limitrofi dalle vaste minoranze cinesi e per quel che possa contare negli anni ho avuto molti studenti cinesi (e malgré moi, di terrorismi interni e internazionali un po’ ne capisco), ma forse dovrei astenermi dal commentare; ha ragione, lo dico senza ironia, .
Quindi mi arrendo a mani alzate, anzi inginocchiato, bendato e con le mani dietro la nuca (questo con un po’ di ironia, spero non se ne duolga). Per quanto conta, un giorno vorrei andare nello Xin Jiang per un’indagine sul campo, che immagino le autorità mi lasceranno condurre liberamente. Per il resto, io eviterei l’uso del “noi” (io lo uso solo riferito alla mia personale confederazione di anime), in particolare parlando di civilizzazioni.
Con rispetto e ammirazione, senza nessuna ironia, per la sua padronanza del cinese: io quando sono stato “da quelle parti” anche quando mi ripetevano una parola tre volte me la dimenticavo istantaneamente
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