esperimenti
il padre di mio suocero, dopo gli anni da carceriere degli ufficiali italiani confinati sulle navi requisite al largo di alessandria d’egitto, rimase là per un tempo, ci tornò più tardi per tre anni come attaché militare dell’ambasciata americana, per poi tornare a lavorare all’accademia navale di annapolis, nel maryland. allora gli stati uniti stavano sviluppando il programma per la produzione della bomba h, il bombardone all’idrogeno cento volte più potente di quelle atomiche sganciate a hiroshima e nagasaki. per i casi della vita egli si trovò a essere mandato in nevada a assistere a uno dei test di una bomba, non ancora la bomba h ma quasi, una prova di bombardone, per così dire. insieme a molti altri venne messo dietro una collinetta a qualche miglia di distanza, che avrebbe dovuto fare da unica protezione, con un cannocchiale, nemmeno schermato, per guardare gli effetti dell’esplosione. poi, non ricordo quanto dopo, ore, delle squadre di soldati vennero mandate a verificare gli effetti sull’epicentro. quasi tutti si ammalarono gravemente. tutto fu coperto da segreto militare. egli, il padre di mio suocero, me ne parlò solo perché ormai erano passati oltre quarant’anni e era ormai pubblico dominio o quasi, come si suole dire. le cose no mali; ora che riguardo volevo scrivere normali ma no, no mali è più giusto, che succedono quando si entra in un regime militarizzato insomma. anche se apparentemente democratico.